Ciao a tutti.
Mi chiamo Giusi, ho 55 anni e vivo a Milano ( non so se ancora per molto!).
Ho lavorato in aziende importanti come manager per quasi 30 anni… Ho dedicato molto tempo al lavoro… in pratica la mia vita, per molti anni, ha girato intorno all’azienda, agli obiettivi, ai budget, alle convention, ecc.
Ho passato innumerevoli ore in riunioni quasi sempre con infimo livello di senso ed utilità. Mi sembrava che fosse giusto e normale …non vedevo un’altra via…anche se nel tempo, piano piano, mi ponevo sempre più spesso domande del tipo… “che senso ha? perchè lo faccio? per chi? per cosa?…". Ma poi, come un soldatino, mi rimettevo la divisa del manager e ripartivo.
La mia professione è nell’ambito delle Risorse Umane, in particolare selezione di personale, formazione, organizzazione e sviluppo… con successo direi in riferimento ai canoni strettamente aziendali.
Poi tra le varie fusioni, acquisizioni, rimpasti, sono rimasta incastrata nell’ingranaggio e nel 2008… dopo l’ennesima ristrutturazione organizzativa per un cambiamento radicale che permetta in realtà di non cambiare nulla mi hanno fatto capire che ero ormai troppo anziana (avevo infatti 50 anni)!
Allora ero disperata… ma con la precisa convinzione che nei rapporti di lavoro serva un’etica ed un’estetica… ho deciso di “fuggire". Mi sono fatta dare qualche soldo (come previsto dal contratto dirigenti …nessuna regalia!!!) e me ne sono andata. Seppur spaesata e vi confesso molto preoccupata… ho però iniziato poco a poco a respirare più profondamente e mi sono sentita a tratti più leggera.
In questi 4 anni ho lavoricchiato, ho letto, ho ripreso confidenza con la mia casa.. con la mia cucina… ho iniziato a fare le vacanze a basso costo. Ho fatto economia. Faccio la spesa con calma e confronto i prezzi. Mi sono costruita un budget famigliare che mi permette di monitorare le mie spese quotidiane e capire quanto e come spendo i soldi e di modificare così alcuni miei comportamenti “da manager di città"!
Certo non sono ancora completamente “disintossicata"… o scollegata… a volte mi torna l’ansia, la paura di non avere mai una pensione, che i miei risparmi spariscano… qualche timore di improvvise malattie, ecc. Ma capita sempre più raramente ed è invece aumentata la voglia di fare, creare, capire, leggere.
Oggi ho letto l’ultimo libro di Simone… ho letto tutti gli altri libri (nei momenti di crisi ne rileggo alcune pagine per riprendere forza!). Sono contenta che l’idea di un UFFICIO DI SCOLLEGAMENTO già accennata nel libro precedente si stia concretizzando…
Ora mi fermo… mi sono dilungata anche troppo. Vorrei però entrare in contatto con chi sta iniziando a lavorare sullo scollocamento e proporvi, oltre ad una mia testimonianza se vi sembra utile, la mia collaborazione legata alla mia esperienza in selezione del personale, gestione di gruppi di apprendimento e formazione, ecc.
Che devo fare per “dare una mano"?
Grazie di tutto. In bocca al lupo.
Giusi